martedì 2 settembre 2008

I Veneti preparano la guerra contro Cesare- CESARE

Veneti reliquaeque item civitates, cognito Caesaris adventu, bellum parabant, quia intellegebant se magna facinora in eum fecisse cum eius legatos, sanctos inviolatosque apud omnes gentes, apud se retinuerant atque in v*****a coniecerant. Sperabant tamen bellum secundum sibi fore, quod multum natura loci confidebant (confido + abl.=confido in). Pedestria itinera concisa esse aestuariis navigationemque impeditam esse Romanis propter inscientiam locorum paucitatemque portuum sciebat. Putabant etiam nostros exercitus, propter rei frumentariae inopiam, diutius (=più a lungo) apud se remanere non posse (inf. pres. di possum "potere"). Intellegebant praeterea in maritimo proelio se perfacile victuros esse quod Romanis paucae naves erant neque illi loca ubi bellum gesturi erant cognoscebant. Perspiciebant enim longe aliam(=diversa) esse navigationem in concluso mari atque in vasto et aperto Oceano. His inter se habitis consiliis, oppida muniunt, frumenta ex agris in oppida comportant navesque in Venetiam, ubi Caesarem primum bellum gesturum constabat, cogunt. Multos socios etiam arcessunt, qui (="i quali", nom. plur. m) suis copiis auxilia daturi sunt.


TRADUZIONE

I Veneti e gli altri popoli, saputo del suo arrivo e rendendosi conto della gravità del proprio operato - avevano trattenuto e gettato in catene degli ambasciatori, il cui nome è da sempre sacro e inviolabile presso tutte le genti - intraprendono preparativi di guerra commisurati a un pericolo così grande, provvedendo in particolare a tutto ciò che serve alla navigazione, con tanta maggior speranza di suc*****, in quanto confidavano molto sulla conformazione naturale del loro paese. Sapevano, infatti, che le vie di terra erano tagliate dalle maree e che i Romani avevano difficoltà di navigazione, per l'ignoranza dei luoghi e la scarsità degli approdi; inoltre, confidavano che le nostre truppe, per la mancanza di grano, non potessero trattenersi a lungo. E anche ammesso che nessuna delle loro aspettative si fosse realizzata, disponevano di una marina potente, mentre i Romani mancavano di una flotta, non conoscevano neppure i passaggi, gli approdi, le isole delle zone in cui si sarebbe combattuto; infine - lo capivano perfettamente - era ben diverso navigare nell'Oceano, così vasto e aperto, e in un mare chiuso. Prese tali decisioni, fortificano le città, vi ammassano scorte di grano provenienti dalle campagne e concentrano il maggior numero possibile di navi lungo le coste dei Veneti, dove si pensava che Cesare avrebbe iniziato le operazioni di guerra. Si aggregano come alleati gli Osismi, i Lexovii, i Namneti, gli Ambiliati, i Morini, i Diablinti e i Menapi; chiedono aiuti alla Britannia, situata di fronte alle loro regioni.

1 commento:

Unknown ha detto...

Ma questi (veneti) c'entrano qualcosa con i veneti del Veneto italiano?
Sante Salogni?